BENVENUTI NEL MIO MONDO!
È il mio mondo. In quasi cinquant’anni di escursioni l’ho battuto palmo a palmo camminando, correndo, pedalando, arrampicando, sciando, nuotando e perfino pagaiando. Sono di animo irrequieto, curioso, agonista con me stesso e nel mio mondo sono cresciuto ricercando angoli nascosti e cercando di viverli in modi e condizioni sempre diversi. La regione dei laghi bergamaschi è una palestra di vita completa, fatta di tutti gli elementi naturali, che variano continuamente e mutano con le stagioni.
La mia professione mi porta a passare gran parte del tempo in un ambiente molto diverso; io sono un infermiere e lavoro in Pronto Soccorso. Forse è per questo, per tutte le energie impiegate tra le mura di un ospedale al fianco di chi soffre e lamenta le proprie pene, che ricerco il silenzio, la quiete e i colori vividi della natura non appena mi è possibile. Per scaricare e per ricaricarmi. Nell’arco della mia vita ho spaziato, rivolgendo la mia attenzione a montagne più lontane, più alte, più note, ma l’ambiente intorno a casa mia rimane in ogni caso l’occasione e il pretesto per liberare il mio spirito ogni qual volta il tempo me lo conceda. La montagna è la mia casa, da sempre.
Ultimamente il mio interesse si è rivolto ai cammini a tappe ed è percorrendo il “Cammino dei Borghi Silenti” in Umbria, che è nata l’idea. Ad ogni tappa completata, forte una domanda mi si strutturava nella mente: cosa manca al mio territorio per sviluppare un percorso simile che possa destare l’interesse del popolo dei camminatori? La risposta era sempre: niente. Se io, dopo essere passato per questi luoghi centinaia di volte, riesco ancora a rimanere estasiato da tanta bellezza, cosa potrebbe provare, mi chiedo, chi non li ha mai ammirati? Quali emozioni potrebbe suscitare in chi è magari solito vivere in contesti urbani? L’Alto Sebino e la val Cavallina non hanno certo borghi medievali così ben conservati e incontaminati come quelli dei monti Amerini né possiedono l’asprezza e il fascino dei trekking d’alta quota, ma paesaggisticamente si sviluppano tra laghi, montagne, falesie a strapiombo, fiumi, torrenti, foreste. Sviluppandosi in un contesto prealpino è fruibile tutto l’anno per godere di panorami sublimi che si aprono ad ogni angolo, ad ogni vertice, spaziando sul sole che si riflette sui laghi, o sulle valli con i loro paesi o sulle catene più elevate delle Orobie a nord e dell’Adamello a nord-est.
Tracciando il percorso del Cammino ho cercato di collegare gli angoli più caratteristici, curiosi e interessanti, percorrendo il più possibile sentieri, mulattiere o strade agro-silvo-pastorali. In questo viaggio calpesterai asfalto solo attraversando i borghi, i paesi e in pochissimi altri tratti comunque a percorrenza di traffico limitata. La bellezza della natura è un filo conduttore che si lega intimamente con un elemento presente in modo molto costante: l’acqua; acqua da vedere, da toccare e, perché no, per immergersi e farsi una nuotata nella bella stagione. La presenza di fonti, sorgenti e fontane garantiscono un approvvigionamento pressoché costante di acqua.
Il Cammino Tre Laghi non è un pellegrinaggio religioso, per quanto ci si imbatta spesso in chiese, santuari, cappelle ed edicole votive; non conduce nemmeno a una meta ben definita in quanto si parte e si arriva nello stesso posto. La meta del cammino che ti stai accingendo ad iniziare è il cammino stesso, che va goduto con calma, lasciando che gli occhi abbiano tempo di posarsi (e riposarsi) su quanto di bello la natura sa offrire o che l’uomo ha saputo costruire. Guardare vicino, a lato dei propri passi, o lontano, aprendo lo sguardo ai panorami che riempiono lo spirito di energia, bellezza e compiutezza, dimenticando gli affanni della vita, lo stress del lavoro, le regole di ogni convenzione sociale. Sarai solo tu in un mondo non giudicante e che di te non si cura.
Tu però abbine cura e riempiti di immagini e ricordi, lasciando di te solo l’orma dei tuoi passi o un tuo omino di pietre che indichi la via a chi verrà dopo di te.
Questo sogno è tuo; ora devi solo svegliarti e mettere un piede davanti all’altro. Un passo dopo l’altro.
Rudi Bianchi